Hamlet – 382

Non mi ricordo che anno fosse esattamente. Il 2000 forse. Forse qualche mese prima, forse qualche mese dopo.
18 anni per sbaglio. Indifesa, spaurita, inesperta. Alle prese con un mondo che avevo sempre guardato da dietro l’oblo’, con un certo superiore distacco e una certa timida diffidenza.
Con il mio primo computer e la odiatissima connessione 56 kappa. Il modem che si sconnetteva sempre; i fulmini che si accanivano su casa mia e mi bruciavano un pezzo di computer una settimana si’ e l’altra pure.
Spinta da una curiosità bambina, mi sono iscritta a iseekyou, il caro vecchio ICQ. Ho conosciuto personaggi variopinti, di cui, nella maggior parte dei casi, non mi fidavo minimamente. Tutti alla ricerca di qualcosa di fronte ad uno schermo beffardo, alla ricerca di un’illusione di vicinanza.
Non mi ricordo la notte in cui ci siamo conosciuti. Non so chi abbia fatto il primo passo.
Hamlet è diventato il mio principe. Un principe tormentato come da shakespeariana memoria. Un principe delle favole, reale e al tempo stesso irreale. Hamlet era da qualche parte, dall’altra parte di uno schermo, lontano e vicino.
Ci siamo scritti mail, nel cuore della notte fino all’alba. Io attendevo le sue con la trepidazione del bimbo che aspetta Babbo Natale. E ogni volta, le leggevo trattenendo il fiato, sentendo i suoi pensieri entrare in risonanza coi miei. Arricchendomi della sua ricchezza, tentando disperatamente di dargli pace per darla un po’ anche a me.
Non mi ricordo esattamente la notte in cui mi ha detto che non avremmo piu’ dovuto sentirci. Ho letto di questa sua decisione e ho pensato che la vita, quella vera, doveva avere il sopravvento. Era giusto cosi’. Il principe deponeva l’armatura e si lanciava nella vita.
Del mio amico, del principino, rimangono dei floppy (chi ha piu’ un lettore floppy al giorno d’oggi???) con le nostre mail e le nostre chat. Una foto sbiadita, stampata in bassa qualità, con la sua faccia da bambino stupito.
Nel 2006, in preda ad un raptus l’ho cercato. E trovato. Due libri pubblicati nel frattempo (quanto sono orgogliosa di lui!). Lo scambio di una lettera, la prima in cartaceo dopo tante mail. Le dediche nella prima pagina. Il nuovo arrivederci.

Due giorni fa, Hamlet è arrivato sul mio sito. Che non so nemmeno come ci sia finito qui (ti ho dato io l’indirizzo???). E’ riapparso come solo i principi possono fare. Il mio amico.
Scrivo questo post perché lo so che non c’è un domani con lui. perché so che l’ho ritrovato adesso e poi .. pufff… risparirà come i sogni all’alba. Principino, in sella alla tua vita, galoppi lontano. Grazie per le tue parole. Grazie per la tua amicizia, per i tuoi silenzi, per avermi insegnato che la vita va vissuta, tuffandosi nel mare caldo e ficcando le mani nella sabbia, facendosi su le maniche. La stima che ho per te rimane immutata. Il ricordo della nostra amicizia è dolce. Kiara è forse cresciuta, ha calcificato le ossa e si è ispessita la pelle. Kiara ha ancora un po’ di paura, ma ha imparato a conviverci.

Attendo il prossimo incontro. Arriverà.
ps. come stai? tutto bene? felice? Un bacio!

4 Responses to “Hamlet – 382”

  1. addb scrive:

    wow.

  2. Chiara scrive:

    @A.N.: la tua poesia… molto bella, davvero! Noto con piacere che non hai perso il dono!! Non appena mi arriva il computer nuovo e ho un po’ di tempo, ti cerco! Un bacio

  3. Ashmiz scrive:

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  4. p3yn5c1vf scrive:

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