dalla paura al terrore – 386

Numerosi contrattempi potrebbero far sorgere il dubbio che questo matrimonio non s’abbia ‘a fare.

I documenti del moroso che non sono arrivati in comune e quindi non si possono fare le pubblicazioni.
Il prete che, dopo quasi trentanni di onorato servizio nella parrocchia del mio paese, dà le dimissioni e molto probabilmente andrà in pensione proprio questo autunno.
Le scarpe bianche che si trovano in tutti i negozi, ma non della mia misura.
I reggiseni che non contengono, non stanno su, non sono bianchi.
Il coro, che prima c’è, poi non c’è, poi forse c’è.
Gli invitati “esteri” che all’inizio non ne vogliono sapere di venire, poi si lamentano di non poter fare shopping a Milano, poi decidono di presenziare con figli-morose-affini a carico e poi, no, ci costerebbe troppo, quindi non veniamo.
La corsa alla prima fila, che, se si dovesse accontentare tutti, dovremmo avere 10 testimoni a testa e 10 paggetti.
Le fedi che spiacenti, ma il moroso ha il dito troppo grosso, in negozio non teniamo una fede così larga, dobbiamo ordinarla, arriverà a fine mese.
Le canzoni per la celebrazione, che, fosse per il moroso, sarebbero tutte del repertorio corale del primo dopoguerra.
L’abito per la morosa che signorina, che colpa ne ho io se lei si è innamorata dell’abito in seta pura da tremila euro?
La breve vacanza in montagna che mi son rilassata sì, ma neppure con una lampada al giorno da qui ad ottobre riuscirò a far andare via i trecento diversi segni di abbronzatura sulle spalle (zaino, maglietta, spallina della canotta, spallina del reggiseno, capelli, borraccia…)
Le telefonate terrorizzate dei genitori hai invitato questo? hai detto a quell’altro? hai pensato a come-dove-quando-dire-fare-baciare-lettera-testamento?

Resisto stoicamente ad ogni genere di pressione; scuoto la testa di fronte agli incidenti di percorso e mi tiro su le maniche ottimista; faccio scudo contro le pressioni, gli stress, l’ansia. Affronto tutto serenamente.
Ho fatto mia la filosofia zen; nulla mi turba, niente mi spaventa. Faccio del mio meglio ogni giorno, maturando la mia imperturbabilità. Purtroppo, però, ben poco posso contro certi messaggi che si leggono nel bagno del laboratorio…. ma… dico… si può terrorizzare a tal punto una futura sposina??? tzè, prevenzione svizzera…

7 Responses to “dalla paura al terrore – 386”

  1. Giorgio D. scrive:

    Visti i miei trascorsi “zen” ti posso dire che non è esattamente quello il suo senso, comunque non importa, perché ora ti faccio perdere l’imperturbabilità!
    Ma la lista nozze, l’hai fatta?????

  2. Chiara scrive:

    @Giorgio: niente lista nozze. Evvai: il problema dei regali è tutto degli invitati e non mio!!! :) ps. tu hai trascorsi zen? sei una continua scoperta… ;)

  3. addb scrive:

    congratulazioni!
    se riuscite a non divorziare ancor prima di sposarvi, siete a cavallo!!!!

    p.s. sotto un abito di seta bianco, prova la biancheria color carne: fa orrore, lo so, ma il bianco spara troppo e si vederebbe sotto al vestito (con me ha funzionato e avevo il pancione da contenere!)

    baci!!!!

  4. Chiara scrive:

    @addb: :) ps. allora proverò quello color carne: effettivamente fa un po’ ribrezzo a vederlo, ma se dici che val la pena, faccio un tentativo! baci!

  5. Giorgio D. scrive:

    Chiara allora passa nel blog, ho inserito un koan.

  6. giulia scrive:

    assolutamente biancheria color carne! lo so che fa schifo.
    coraggio!!come ti capisco.

  7. Chiara scrive:

    @giulia: color carne davvero? non ci crederò finchè non l’avrò vista sotto l’abito… :)

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